29 mag 2008

Dylan a colori


Mmm....ecco l'occasione per carpire qualcosa dall'anima di Dylan. Uno dei suoi disegni! Il tratto della sua matita è vivo, frenetico e riflessivo al tempo stesso. Il testone del soggetto in primo piano è pieno di cielo. E' pieno di quell'azzurro freddo che riempie il cielo visto da un aereo; pare persino di vedere qualche nuvola. Prende forma l'idea che il soggetto sia un musicista in procinto di partire, o appena tornato. Oppure la testa del musicista è azzurra e vuota per mere esigenze di correzione. Gli occhi sono una parte ostica per un disegnatore. Esprimono tutta la persona ed è facile sbagliarli. Gli saranno venuti male e in fase di colorazione (sembra essere una gauche) ha deciso di riempire tutto con il ceruleo e il bianco, creando ad arte una compensazione cromatica d'insieme perfetta. Inoltre il viso vuoto permette di fantasticare sull'identità dando origine a mille interpretazioni differenti. Esattamente come con le sue canzoni. La chitarra è inequivocabilmente un'acustica. La parte di manico/tastiera visibile è strozzata al centro, come in un disegno cubista. Tutti gli elementi del disegno hanno una geometria sghemba ma la prospettiva è perfetta. Il punto di osservazione è particolare. Posso immaginare Dylan sdraiato su una specie di letto a castello, intento a ritrarre un suo musicista compagno di camera.

Mmm no ...forse è una foto fatta al volo con il braccio alzato e forse dylan la sta copiando dal suo telefonino nella solitudine del suo camper, durante un tour. Comunque, è affascinante immaginare Dylan impegnato in tutto questo.
Bah. ... andiamo oltre: fuori dalla finestra è visibile un edificio che somiglia ad un tempio greco. Qui le linee mi ricordano Matisse.
I colori mi ricordano Matisse.
Nella parte alta del disegno Dylan dimostra una padronanza cromatica non indifferente. Accosta con azzardo il giallo limone delle pareti interne al rosa quasi shocking del cielo. Azzarda e vince, perchè il tutto nell'insieme è gradevolissimo. Anche perchè ai lati del disegno Dylan compensa i toni caldi del cielo con il verde della parete di sinistra e l'azzurro freddo della tenda sempre a destra. Tanto di cappello quindi, al senso del colore di Mr. Dylan. Frugando nei dettagli ci si potrebbe scrivere un libro: l'oggetto sulla cassapanca arancione, l'oggetto nero sopra la finestra, l'oggetto visibile per metà nella camera a sinistra. Cosa sono?Quello nella camera a sinistra potrebbe sembrare un banco di scuola e se si guarda bene fuori da quella finestra sembra di vedere il busto di un bimbo con una maglia blù. Una scuola? L'oggetto nero sulla finestra a destra? Una radio? O una macchina parcheggiata da basso e pronta per ripartire? Poco importa...come nelle sue canzoni. Chi se ne frega di cosa vuole rappresentare esattamente lui. Con quella linea. O con quella frase. Nessun grande artista si è mai preoccupato di comunicare un messaggio univoco, tantomeno il maestro. Piuttosto, rendendo pubblici i suoi disegni, si sarà preoccupato di innescare emozioni nell'osservatore. In questo caso, almeno con me Mr. Dylan ha centrato l'obiettivo.
McTell

23 mag 2008

Anime Salve



De Andrè come tanti altri maestri sarà sempre attuale, le sue verità non conoscono tempo. Così mentre napoli brucia e gli altri danno la caccia ai rom, non farebbe male riascoltarsi anime salve di F. De Andrè e magari rifletterci un pò:

Il titolo dell'album si rifà all'etimo delle due parole, "anima" e "salvo", e vuole mantenerne il significato originario di "spirito solitario". Nel verso "mi sono visto di spalle che partivo" della canzone omonima già si accenna al rifiuto della identità anagrafica, cioè del personaggio costruito da una autorità che vuole imporre a ciascuno di stare al mondo o al proprio posto; la solitudine, che in questo caso consiste in una scelta autonoma, consente di non stare nel mucchio: la sola condizione idonea a non essere contaminati da passioni di parte è uno stato di tranquillità dell'animo che permette di abbandonarsi all'assoluto, alle sue immagini e alle sue voci, interiori ed esterne, senza marchi posticci.
Doriano Fasoli, Fabrizio De André. Passaggi di tempo, p. 74

18 mag 2008

Peter Bialobrzeski


Peter Bialobrzeski, artista tedesco, fotografa un mondo ipermoderno ai limiti del fantascientifico, fatto di neon, maxi-ponti e palazzi che sfiorano e mordono l’atmosfera terrestre. Luci sognanti e deliziosi colori sembrano dipinti in questi scatti realizzati in momenti del giorno selezionati con cura a seconda del tipo di suggestione luminosa.
Curioso dettaglio, gli espositori dotati di pannelli solari, che permettono di ammirare le foto anche nelle ore notturne. E’ bello notare che sempre più istituzioni sono attente all’impatto ambientale.


Visibile alla mostra “Tigridiluce”, visibile dal 17 maggio al Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello

15 mag 2008

Tom Waits - Hold On



Quando tutto và male e per caso decido di ascoltare lo zio Tom, allora capisco che c'è qualcuno che se la passa peggio di me. Il vecchio Tom mi trascina puntualmente nei meandri della sua cantina. Con la sua voce ubriaca e quella faccia che trasmette un messaggio solo: "fregatene". Così me ne frego e vado a letto tranquillo. Notte!

McTell

14 mag 2008

Cat Power


Cat Power...non ho ancora capito bene che tipo sia. Per questo ho deciso che spenderò i soldi del biglietto per andarla a vedere, tra l'altro il prezzo è anche onesto.
Ha sbarcato il lunario anche grazie a quei fattoni degli sonic youth; calca le scene dai primi anni novanta e quando canta trasuda personalità. Ascoltandola mi è venuta in mente billie holliday, ma billie holliday è nelle ossa di un sacco di signore che cantano. Per esempio sento tanta billie nella voce e nelle gesta di Amy Winehouse; ma billie holliday è come dylan...hanno lasciato un segno in tutti quelli che sono venuti dopo, che lo si voglia o no.
Comunque la gatta del potere che scotta mi intriga.
Avviso: la sera del 2 luglio non ci sono. Sarò a bollate a sentire Cat se vuoi ci vediamo là.

McTell


Discografia di Cat Power
Album Dear Sir (1995, Runt) (2003 reissue Plain Records)
Myra Lee (1996, Smells Like Records)
What Would the Community Think (1996, Matador Records)
Moon Pix (1998, Matador Records)
The Covers Record (2000, Matador Records)
You Are Free (2003, Matador Records)
The Greatest (2006, Matador Records)
Jukebox (2008, Matador Records)