Mmm....ecco l'occasione per carpire qualcosa dall'anima di Dylan. Uno dei suoi disegni! Il tratto della sua matita è vivo, frenetico e riflessivo al tempo stesso. Il testone del soggetto in primo piano è pieno di cielo. E' pieno di quell'azzurro freddo che riempie il cielo visto da un aereo; pare persino di vedere qualche nuvola. Prende forma l'idea che il soggetto sia un musicista in procinto di partire, o appena tornato. Oppure la testa del musicista è azzurra e vuota per mere esigenze di correzione. Gli occhi sono una parte ostica per un disegnatore. Esprimono tutta la persona ed è facile sbagliarli. Gli saranno venuti male e in fase di colorazione (sembra essere una gauche) ha deciso di riempire tutto con il ceruleo e il bianco, creando ad arte una compensazione cromatica d'insieme perfetta. Inoltre il viso vuoto permette di fantasticare sull'identità dando origine a mille interpretazioni differenti. Esattamente come con le sue canzoni. La chitarra è inequivocabilmente un'acustica. La parte di manico/tastiera visibile è strozzata al centro, come in un disegno cubista. Tutti gli elementi del disegno hanno una geometria sghemba ma la prospettiva è perfetta. Il punto di osservazione è particolare. Posso immaginare Dylan sdraiato su una specie di letto a castello, intento a ritrarre un suo musicista compagno di camera.
Mmm no ...forse è una foto fatta al volo con il braccio alzato e forse dylan la sta copiando dal suo telefonino nella solitudine del suo camper, durante un tour. Comunque, è affascinante immaginare Dylan impegnato in tutto questo.
Bah. ... andiamo oltre: fuori dalla finestra è visibile un edificio che somiglia ad un tempio greco. Qui le linee mi ricordano Matisse.
I colori mi ricordano Matisse.
Nella parte alta del disegno Dylan dimostra una padronanza cromatica non indifferente. Accosta con azzardo il giallo limone delle pareti interne al rosa quasi shocking del cielo. Azzarda e vince, perchè il tutto nell'insieme è gradevolissimo. Anche perchè ai lati del disegno Dylan compensa i toni caldi del cielo con il verde della parete di sinistra e l'azzurro freddo della tenda sempre a destra. Tanto di cappello quindi, al senso del colore di Mr. Dylan. Frugando nei dettagli ci si potrebbe scrivere un libro: l'oggetto sulla cassapanca arancione, l'oggetto nero sopra la finestra, l'oggetto visibile per metà nella camera a sinistra. Cosa sono?Quello nella camera a sinistra potrebbe sembrare un banco di scuola e se si guarda bene fuori da quella finestra sembra di vedere il busto di un bimbo con una maglia blù. Una scuola? L'oggetto nero sulla finestra a destra? Una radio? O una macchina parcheggiata da basso e pronta per ripartire? Poco importa...come nelle sue canzoni. Chi se ne frega di cosa vuole rappresentare esattamente lui. Con quella linea. O con quella frase. Nessun grande artista si è mai preoccupato di comunicare un messaggio univoco, tantomeno il maestro. Piuttosto, rendendo pubblici i suoi disegni, si sarà preoccupato di innescare emozioni nell'osservatore. In questo caso, almeno con me Mr. Dylan ha centrato l'obiettivo.
Nella parte alta del disegno Dylan dimostra una padronanza cromatica non indifferente. Accosta con azzardo il giallo limone delle pareti interne al rosa quasi shocking del cielo. Azzarda e vince, perchè il tutto nell'insieme è gradevolissimo. Anche perchè ai lati del disegno Dylan compensa i toni caldi del cielo con il verde della parete di sinistra e l'azzurro freddo della tenda sempre a destra. Tanto di cappello quindi, al senso del colore di Mr. Dylan. Frugando nei dettagli ci si potrebbe scrivere un libro: l'oggetto sulla cassapanca arancione, l'oggetto nero sopra la finestra, l'oggetto visibile per metà nella camera a sinistra. Cosa sono?Quello nella camera a sinistra potrebbe sembrare un banco di scuola e se si guarda bene fuori da quella finestra sembra di vedere il busto di un bimbo con una maglia blù. Una scuola? L'oggetto nero sulla finestra a destra? Una radio? O una macchina parcheggiata da basso e pronta per ripartire? Poco importa...come nelle sue canzoni. Chi se ne frega di cosa vuole rappresentare esattamente lui. Con quella linea. O con quella frase. Nessun grande artista si è mai preoccupato di comunicare un messaggio univoco, tantomeno il maestro. Piuttosto, rendendo pubblici i suoi disegni, si sarà preoccupato di innescare emozioni nell'osservatore. In questo caso, almeno con me Mr. Dylan ha centrato l'obiettivo.
McTell